Che cos’è l’adolescenza?
In genere l’inizio dell’adolescenza viene fatto coincidere con l’ingresso nella pubertà ovvero con l’inizio del processo di trasformazione fisica dovuta alla maturazione dei caratteri sessuali. Questo cambiamento avviene nei ragazzi e nelle ragazze in misura e con esiti molto differenti tra i due sessi e tra i soggetti. Ciò che è sempre meno chiaro è invece dove collocare la conclusione dell’adolescenza che sembra essere più dilatata e prolungata sia per fattori economico-sociali che ancora di più per quanto riguarda l’educazione ed i modelli genitoriali sempre più tendenti alla protezione dei figli ed a modelli di famiglia di tipo democratico-permissivo.
A livello psicologico in adolescenza avviene una profonda ristrutturazione della realtà psichica e una maturazione del sistema nervoso e delle facoltà cognitive di ordine superiore come il pensiero astratto, il pensiero critico, la modulazione adulta delle capacità emotive ed affettive e lo sviluppo dell’identità personale e sociale che segnano una nuova era nelle relazioni con i pari e con l’altro sesso.
Particolarmente delicata è la negoziazione della identità sessuale e di genere, il campo in cui l’adolescente si gioca la partita più dura e complicata in un particolare momento storico di massima pressione su ciò che dovrebbe essere desiderabile e degno di essere mostrato ed esibito nel gruppo e ciò che invece può essere fonte di grande disagio ed isolamento.
“Hai seminato un bambino e hai trovato una bomba”
D. Winnicott
Noi genitori sembriamo sempre meno capaci di riconoscere ed accogliere il cambiamento nei nostri figli e dunque annientiamo la nostra possibilità di gestire la tempesta che li attraversa. “Mio figlio non lo riconosco più”, “prima era più affettuoso””vuole fare solo quello che dice lui” “non gli frega niente della scuola” per citare solo alcune delle frasi che vengono pronunciate dai genitori quando non si accorgono che il proprio figlio o la propria figlia ha abbandonato il mare calmo dell’infanzia e si sta avviando verso i marosi dell’adolescenza.
“Vi sarà questo lungo conflitto al quale dovrete sopravvivere”
D. Winnicott
Cosa fare?
Occorre esserci, essere per loro quel luogo sicuro che, in mezzo alla tempesta, troveranno sempre, una luce accesa nel buio della notte. Esserci per un adolescente significa creare uno spazio di ascolto di parole e silenzi, di assenza di giudizio e di curiosità verso tutto ciò che seppure diverso da noi e quindi per certi versi spaventoso appartiene al mondo dei nostri figli.
Come destreggiarci? Vediamo 6 azioni concrete per sostenere i nostri figli!
- Essere/Esserci: occorre rinunciare alla centralità nella relazione che avevamo con i nostri bimbi ora abbiamo davanti un adolescente che ci tiene alla larga e segna dei confini. Cerchiamo di non spaventarci ma di aspettare appena fuori dalla soglia dimostrando di esserci e di resistere alle provocazioni. Evitiamo le minacce “Se non mi dici tutto allora sei in punizione” e i giudizi “da un po’ di tempo non ti riconosco più” ma piuttosto possiamo dire “se hai voglia di parlare sono qui” oppure “hai cambiato gusti! Mi racconti cosa ti piace”?
- Stare in ascolto: stiamo attenti ai momenti in cui l’adolescente ci fa delle domande, dimostra apertura e cerca un confronto. A volte potremo sentire delle domande circa l’amicizia, l’amore o anche tematiche sociali dunque apriamoci al confronto ma non aspettiamoci grandi confidenze. Ricordiamoci che è importante ascoltare anche in silenzio magari vicini guardando il suo film preferito o fuori dalla porta ma dimostrando di aver osservato ciò che accade e di essere facilmente raggiungibili.
- Non temiamo lo scontro : il conflitto è una dimensione vitale di tutte le relazioni ma ancora più con l’adolescente che vuole affermarsi attraverso la sfida e dispone di forza distruttiva ed energia ben al di sopra di noi. Resistiamo al desiderio di entrare in simmetria quando riceviamo offese o viene criticato il nostro modo di vivere e fare. Dimostriamo di sapere argomentare le nostre ragioni pur cogliendo l’opportunità di ascoltare il loro punto di vista.
- Regole e confini: E’ importante essere particolarmente tolleranti in questo periodo di continue sfide al mondo dei grandi di cui noi genitori siamo i principali rappresentanti. Per evitare l’effetto deleterio del “muro contro muro” dunque stabiliamo delle regole che devono essere diverse da quelle di un bambino ma anche rispecchiare la maturità acquisita dal vostro figlio quindi non lasciamoci influenzare dal principio di “quello che fanno i miei amici”.
- Negoziare: E ora che abbiamo stabilito delle regole prepariamoci alle violazioni ed alle estenuanti richieste che arrivano in maniera inversamente proporzionale alla nostra pazienza! E’ importante allenarci alla mediazione e alla negoziazione perché persino una manciata di minuti possono essere importanti in una trattativa e accrescere di molto la fiducia che i nostri figli hanno in noi.
- Riconoscimento: è importante riconoscere che i nostri figli non sono più dei bambini ma anche che non sono ancora in grado di gestirsi né di auto-determinarsi e quindi spetta a noi sostenere la loro crescita tutelandoli dai numerosi pericoli derivanti da una precoce libertà. In questo periodo risulta particolarmente utile assegnare piccoli lavoretti e piccole responsabilità iniziando ad esempio ad assegnare loro la piena gestione dei loro spazi ed effetti personali sino ad intraprendere i primi lavoretti estivi in modo tale che abbiano la possibilità di percepirsi come efficaci e produttivi e anche degni di fiducia e libertà.